Don Giuseppe Quattrino

Missionari del Preziosissimo Sangue

Don Giuseppe Quattrino il primo direttore provinciale

Don Giuseppe Quattrino – La vita

 

Don Giuseppe Quattrino nacque a Segni il 9 ottobre 1910, da Angelo e Maria Della Vecchia. Per far posto ai fratellini venuti dopo, fu collocato dalla nonna materna, nella casa dei Della Vecchia. Uno degli zii celebrò la prima messa quando Peppino aveva quattro anni: era don Angelo Della Vecchia, dei Missionari del Preziosissimo Sangue. E nel 1920 fu proprio lo zio ad iscriverlo all’Opera della Santa Infanzia, che promuoveva la redenzione dei bambini abbandonati in terra di missione. Da lì a poco non tardò ad affiorare la vocazione al sacerdozio.

Dopo qualche piccola contrarietà del padre la mattina del 10 novembre 1924 fu accompagnato nel Convitto di Albano, giusto in tempo per l’inaugurazione dell’anno scolastico. Divenne sacerdote il 15 aprile 1933, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, dalle mani del Cardinale Vicario monsignor Francesco Marchetti Selvagiani. Il giorno seguente festa di Pasqua, celebrò la sua prima messa nel Convitto di Albano.

Come sacerdote ebbe subito confermata la sua residenza a Roma, perché don Antonio Velardi, l’allora Direttore Generale, che ne apprezzava altamente la finezza dell’ingegno e l’abilità pratica, lo volle accanto a sé come aiuto per la corrispondenza. Quando nel 1939 il Segretario Generale, don Amilcare Rey, presentò le sue dimissioni, don Giuseppe Quattrino ne prese il posto e affiancò magistralmente l’allora Direttore Generale, don Lorenzo Colagiovanni. Nel 1942 il Visitatore prese un importante provvedimento: costituì in Provincia autonoma le Case italiane le quali sin da allora erano state sotto la diretta autorità del Direttore Generale.

Il 3 settembre 1942 don Giuseppe Quattrino fu eletto il primo Superiore Provinciale; accanto a lui furono eletti don Giuseppe Cosimi, vice Provinciale e primo Consigliere, don Quinto Paoloni, secondo Consigliere, don Giulio D’Alessandris, terzo Consigliere, don Luigi Contegiacomo, quarto Consigliere. Il nuovo Direttore Provinciale si pose subito al lavoro, la linea che seguì fu proprio l’apertura al nuovo. Si occupò della Provincia che nei primi anni del dopoguerra aveva bisogno di un’amorevole cura. Si occuperà anche della preparazione della nuova Costituzione che poneva nuovi mezzi per la diffusione della Devozione del Preziosissimo Sangue per mezzo delle Missioni, degli Esercizi Spirituali e di altri Ministeri simili.

Consentiva l’accettazione delle Parrocchie, delle Cappellanie e delle Scuole. Fu eletto Direttore Provinciale sino al 1966. In questi anni ha aiutato la Provincia Italiana a crescere nello zelo apostolico e nelle nuove forme di apostolato: ideò, avvalendosi dell’aiuto del Confratello don Raffaele Bernardo, il giornalino propagandistico Primavera Missionaria, istituì tra gli Allievi del Collegio di Roma il Circolo Missionario, promosse l’apertura della missione in Tanzania; ma non trascurò nemmeno la cura delle Comunità promuovendone l’unità.

Dal 1966 ricoprì gli uffici di Postulatore Generale e Segretario delle Missioni Estere. Il 2 dicembre del 1972 fu ricoverato nella clinica di Villa Betania dove gli fu diagnosticato un tumore cerebrale. Il 7 gennaio 1973 lasciò l’ospedale e condotto nel Collegio di Via Narni. Qui vi resterà sino al 26 maggio 1973, giorno della sua rinascita in cielo. Di sicuro non c’è alcun dubbio, quello di don Giuseppe Quattrino per la Congregazione rappresenta un amore monogamico, indissolubile che si identificava con la vita.

Quando il quattordicenne Giuseppe Quattrino mise piede nel
Convitto di Albano, la Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue aveva celebrato
da nove anni il suo primo secolo di vita.
Essa attraversava un periodo interessantissimo
del suo ciclo vitale.
Si respirava già, a pieni polmoni,
aria di rinascita, voglia di espansione.
Fiorivano sotto i suoi pennelli stenografie
per recite, addobbi, per feste,
ornati per il Sepolcro e per il Presepio.
Si poteva scorgere, nei lavori di Quattrino,
un non so che di nuovo e, si potrebbe dire, di geniale,
che faceva sembrare nuove le cose antiche.
« Cresceva in lui, con l’età, la consapevolezza,
sempre più personale,
della vocazione e la decisione, sempre più libera,
sempre più sua, di seguirla dietro le orme del
grande apostolo romano Gaspare del Bufalo,
che lo affascinava, sia per la generosità della sua
risposta al Cristo, che per la genialità della sua Congregazione».

(Michele Colagiovanni – Don Giuseppe Quattrino)