Ufficio delle letture
INVITATORIO
Ant. Nel ricordo di Maria,
unita al Figlio nella passione,
adoriamo Cristo Signore.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché dura “quest’oggi” (Eb 3,13).
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l’ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: «Non indurite il cuore, *
come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: †
mi misero alla prova, *
pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant’anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo »(Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Sostituibile con il salmo 99, 66, 23.
INNO
Addolorata, in pianto
la Madre sta presso la Croce
da cui pende il Figlio.
Immersa in angoscia mortale
geme nell’intimo del cuore
trafitto da spada.
Quanto grande è il dolore
della benedetta fra le donne,
Madre dell’Unigenito!
Piange la Madre pietosa
contemplando le piaghe
del divino suo Figlio.
Chi può trattenersi dal pianto
davanti alla Madre di Cristo
in tanto tormento?
Chi può non provare dolore
davanti alla Madre
che porta la morte del Figlio?
Per i peccati del popolo suo
ella vede Gesù nei tormenti
del duro supplizio.
Per noi ella vede morire
il dolce suo Figlio,
solo, nell’ultima ora.
O Cristo, nell’ora del mio passaggio
fa’ che, per mano a tua Madre,
io giunga alla meta gloriosa. Amen.
Oppure un altro inno o canto adatto
approvato dall’autorità ecclesiastica.
1 Ant.Maria, sei benedetta dal Signore,
il Dio della salvezza ti ha santificato.
SALMO 23
Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l’universo e i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l’ha stabilita.
Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo.
Otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? †
Il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? *
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
1 ant.Maria, sei benedetta dal Signore,
il Dio della salvezza ti ha santificato.
2 ant.L’Altissimo ha santificato la sua dimora.
SALMO 45
Dio è per noi rifugio e forza, *
aiuto sempre vicino nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra, *
se crollano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque, *
tremino i monti per i suoi flutti.
Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, *
la santa dimora dell’Altissimo.
Dio sta in essa: non potrà vacillare; *
la soccorrerà Dio, prima del mattino.
Fremettero le genti, i regni si scossero; *
egli tuonò, si sgretolò la terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore, *
egli ha fatto portenti sulla terra.
Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, †
romperà gli archi e spezzerà le lance, *
brucerà con il fuoco gli scudi.
Fermatevi e sappiate che io sono Dio, *
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
2 ant.L’Altissimo ha santificato la sua dimora.
3 ant.Meraviglie si dicono di te,
o Vergine Maria!
SALMO 86
Le sue fondamenta sono sui monti santi; †
il Signore ama le porte di Sion *
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose stupende, *
città di Dio.
Ricorderò Raab e Babilonia
fra quelli che mi conoscono; †
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *
tutti là sono nati.
Si dirà di Sion: «L’uno e l’altro è nato in essa *
e l’Altissimo la tiene salda».
Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *
«Là costui è nato».
E danzando canteranno: *
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
3 ant.Meraviglie si dicono di te,
o Vergine Maria!
Nella pienezza del tempo, Dio mandò il suo
Figlio, nato da donna,
per riscattarci e perché ricevessimo l’adozione
a figli.
PRIMA LETTURA
Dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo
1, 17-30
Sapienza del mondo e sapienza cristiana
Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma a
predicare il vangelo; non però con un discorso
sapiente, perché non venga resa vana la croce di
Cristo.
La parola della croce infatti è stoltezza per
quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si
salvano, per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infat-
ti: «Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò
l’intelligenza degli intelligenti».
Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dove mai il
sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse
Dio dimostrato stolta la sapienza di questo
mondo?
Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il
mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciu-
to Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la
stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chie-
dono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi
predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i
Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che
sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo
Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò
che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e
ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Considerate infatti la vostra vocazione, fratelli:
non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne,
non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha
scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i
sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole
per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel
mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla
per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun
uomo possa gloriarsi davanti a Dio. Ed è per lui
che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di
Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santifi-
cazione e redenzione.
RESPONSORIO
Benedetta tu fra le donne: hai cambiato in
benedizione la maledizione di Eva; * grazie a te è
brillata agli uomini la benedizione del Padre.
Per mezzo tuo, i tuoi progenitori hanno trova-
to la salvezza;
grazie a te è brillata agli uomini la benedizione
del Padre.
SECONDA LETTURA
Dalle lettere di santa Maria De Mattias, vergine
(Lettere n. 473, 499, Vol. II, Ed. 1947, p. 94 e 126)
La degnazione di Dio verso di noi
Carissima figlia in Gesù, si ricordi di essere
assai amante di Maria santissima; sia costante nel
chiamarla spesso con fiducia, le dica spesso che
l’accenda tutta di amore verso Gesù. I suoi pensieri
siano rivolti alla santissima Passione del suo Figlio
e ai suoi acerbi dolori. Parli spesso della carità infi-
nita di Dio nell’averci dato il suo santissimo Figlio,
parli pure della gran bellezza di Gesù e di Maria.
Amiamo tutti con tenerezza d’affetto: costano
Sangue a Gesù e dolori acerbissimi alla Vergine
Madre. I nostri cuori siano ripieni di zelo per la
loro salvezza. Le nostre preghiere siano dirette per
la salvezza delle anime.
Offriamo al Trono della divina Misericordia il
Sangue di Gesù perché si compiano i nostri deside-
ri che riceviamo dalla sua infinita bontà, e vuole
che siano da noi coltivati perché suoi, e non nostri.
Ringraziamolo. Non ci spaventiamo per i travagli e
le fatiche da sostenere per la salvezza delle a –
me… Riflettiamo che un Dio sostenne la dura
morte di Croce per salvarle. Egli con infinita de-
gnazione ci chiama per farsi aiutare.
Umiliamoci fino al niente, ed anche più del
niente per i nostri peccati. Mettiamo tutta la fidu-
cia in Dio e nel Sangue di Gesù Cristo. Spesso,
spesso abbandoniamoci nelle braccia della Divina
Misericordia protestandoci di essere contente di
morire per la salvezza delle anime. Così daremo
gusto a Gesù e Maria. Mira figliuola, la gran
degnazione di un Dio verso di noi.
Io mi sperdo, non so come esprimere i miei
sentimenti. Noi faticare per Gesù?… noi patire per
Gesù?… (non posso comprendere). Noi morire per
Gesù?… noi? chi siamo noi?
O gran degnazione di un Dio! O gran degna-
zione di Gesù! Consideriamo, figlia amatissima,
che la legge data a noi di camminare per la strada
dei travagli e pene non è stato per genio crudele
del nostro amorosissimo Iddio perché non può
essere in quel Santissimo e dolcissimo Cuore, ma
effetto di tenerissimo e sviscerato amore verso di
noi per riparare i nostri disordini, e renderci degni
di Lui. Adoriamo con profondo rispetto e con vero
attaccamento il mistero altissimo della Croce…
Mi dicono che io parlo sempre di Croce. Mi
creda, figliola, che non è ciò per complimento, ma
per pura affezione di cuore, e per l’alta stima che
ho di quel Vexillo adorabile. E possiamo pur dire
con verità che sarà sempre immensamente onorato
chi avrà parte alle pene di Gesù Cristo.
Quanto a me (confesso la verità) non patisco
niente; mi vergogno, e mi confondo di comparire
davanti al mio Gesù Crocifisso. Sono riottosa ad
ogni piccolo incomodo. Preghi per me affinché il
Signore mi faccia degna delle Sue amarezze.
Abbracciamo con amore le fatiche per Gesù e
portiamo in trionfo la Croce sua Santissima.
RESPONSORIO
Poniamo tutta la fiducia in Maria santissima * e
viviamo nascoste nella Croce.
In qualunque bisogno ricorriamo a Maria
Addolorata,
e viviamo nascoste nella Croce.
Oppure:
Dagli scritti di san Gaspare del Bufalo, sacerdote
“Dolori di Maria Ss.ma”, 3, 1 (Scritti spirituali, I, Roma 1995, 6 -12, passim)
La passione di Gesù in Maria
Al monte della mirra e al colle dell’incenso, al
monte degli amanti si rivolgano oggi i vostri sguar-
di, o fedeli. Vedete la tenera Madre a cui già fu
profetizzato che una spada avrebbe trapassato la
sua anima. Veramente, o Madre, il tuo dolore è
grande come il mare. Un duplice amore angustia e
addolora il cuore di Maria: l’amore del Figlio
innocente e crocifisso le arreca un martirio ineffa-
bile; l’amore dell’uomo peccatore che si redime, le
arreca un martirio che non ha pari. Similmente a
una nave in tempesta tra venti contrari, spinta e
risospinta, è costretta a stare immobile.
Dopo aver seguito da lontano Gesù dietro la
traccia del suo sangue, con la mente piena della tri-
ste idea degli strazi di lui, Maria si apre la via tra la
folla e va a prender posto di fronte a lui, fatta della
crudele scena e spettatrice e spettacolo.
Ed ecco considera le pene di Gesù, ne contem-
pla gli squarci, ne medita l’eccidio. Nella mente di
Maria vi erano a pungerla le spine in un fascio.
La rovina del mondo cominciò da Eva, là dove
la riparazione del mondo cominciò da Cristo, il
quale, assaggiato il legno amaro della croce, lo
diede ad assaggiare alla Madre.
Sta ella, più che da Madre, da Sacerdotessa,
concorrendo con i suoi spasimi al sacrificio del
genere umano.
Crebbero in Maria ancor più le sofferenze per
non poter recare alcun sollievo a Gesù. Il colmo
però dei dolori fu quando, dopo aver Gesù spasi-
mato per più ore, visse l’ultima agonia.
Ah, Madre! Il mio peccato è il coltello di cui
predisse Simeone. Due cuori io trafiggo allorché
pecco: l’anima vostra e l’anima del vostro Figlio.
Voi angeli della pace piangevate ed ella soste-
neva intrepida la vista del Figliolo: gli occhi erano
pietosi, ma pieni di maestà; erano dolenti, ma
senza lacrime. Allorché per compassione di Gesù
Redentore le lacrime, come minute stille annuncia-
trici di gemiti le si affacciavano agli occhi, l’amore
dell’uomo redento accorreva sollecito ad impedire
che le scorressero per le pupille. L’amore di Gesù
le inteneriva il cuore, l’amore dell’uomo le tratte-
neva il pianto.
Diede l’eterno Padre con eccesso di carità il
suo Figlio a noi; diede Maria con impeto di tenera
dilezione il proprio Figliolo per noi.
RESPONSORIO Cfr. Lc 23, 33; Gv 19,25; Lc 2,35
Quando giunsero sull’altura del Calvario, lo
crocifissero. * Presso la croce di Gesù stava sua
madre.
La spada del dolore trafisse la sua anima.
Presso la croce di Gesù stava sua madre.
INNO TE DEUM
Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell’uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell’assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
ORAZIONE
Padre santo, che hai voluto associare la Vergine
Addolorata, Donna della nuova alleanza, al sacrifi-
cio del tuo Figlio, per i meriti del sangue prezioso
di Cristo fa’ che la Chiesa, nata dal suo costato tra-
fitto, celebri con lo stesso amore di Maria il grande
mistero della redenzione. Per il nostro Signore.